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venerdì 6 gennaio 2012

Oppressive Light - "Entre Les Mains De La Tristesse"

Full-lenght, Pest Productions, 2011


L’esordio di questi Oppressive Light, band dalla doppia origine, è decisamente interessante: infatti l’unione dell’italiano Lethaliis (che ha lavorato insieme ai Deep-Pression e continua tutt’ora a lavorare con i …) con il francese P. ha dato il suo primo frutto, ed esso è tutt’altro che acerbo.


Non si deve parlare propriamente di Depressive Black Metal ascoltando questa release da loro rilasciata nell’appena passato 2011, ma di un genere sulla stessa linea di quello sopracitato con però forti richiami allo Shoegaze, che lo distacca drasticamente da artisti definibili di questa realtà quali il maestro Trist, primi Hypothermia o Abyssic Hate del periodo di “Suicidal Emotions”, per citarne alcuni: subito, ad un primo ascolto ed impatto, ho istantaneamente pensato di accostarli al filone di Alcest, Lantlôs, primi Heretoir, Thränenkind, Hypomanie e compagnia bella. Nonostante questo, però, inoltrandosi fino al cuore nell’ascolto di questo “Entre les Mains de la Tristesse” e snocciolandolo per bene, la crudezza dei suoni molto spesso viene a galla, come già nella prima parte “Refuse”, che dopo alcuni secondi ci ricorda la monotonia DSBM insieme anche alla compagna (anche se parecchio più veloce) parte cinque “Le Declin de la Vie”, canzone in chiusura e vera e propria dichiarazione d’intenti del duo franco-italico. Altre sorprese vengono regalate pure da metà disco in poi, in cui l’ascoltatore intraprende un viaggio nella melodia ripetitiva guarnita di gemiti femminili di “Part IV - Reve d’une Pendaison”, dopo appena essersi laciato alle spalle uno dei pezzi meglio riusciti dell’insieme, ovvero “Part III - Dans les Annex de la Tristesse”, anche se la vera e propria highligth qui dentro a mio parere è certamente la seconda parte “Comme une Fleure Excisèe”, che con il suo intreccio di chitarre malinconiche genera un sentimento di tristezza unico e perfetto. L’unico difetto di questa uscita è forse la scarsa durata totale del disco, che è considerato un Full-lenght nonostante duri solamente poco più di venti minuti, facendolo assomigliare fortemente più ad un EP: del resto, però, è esattamente come il detto ci insegna, cioè “Poco ma buono”.

Quindi in conclusione posso garantirvi la qualità del prodotto nonostante la scarsa quantità e non solo: per me il futuro di questa band sarà veramente grandioso, le idee sono veramente ottime, anche se inventano poco e niente, ma soprattutto volevo ricordare come al solito a chi non apprezza certi tipi di sonorità (che prima ho descritto) di starne alla larga o al massimo di aprire la propria mente ulteriormente e di cercare almeno di arrivare in fondo all’ascolto senza criticare nulla prima di giungere al termine; non sarà un impresa ardua, anzi, sarà facilitata dalla breve durata e dalla magnifica scorrevolezza dei brani.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 75/100


Tracklist:

1.Part I - Refuse 04:55
2.Part II - Comme une Fleure Excisèe 04:02
3.Part III - Dans les Annex de la Tristesse 03:29
4.Part IV - Reve d'une Pendaison 05:15
5.Part V - Le Declin de la Vie 04:14

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http://www.myspace.com/oppressivelight