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lunedì 22 dicembre 2014

Mare Cognitum - "Phobos Monolith"

Full-lenght, I, Voidhanger Records, 2014


Avevo già avuto a che fare con la creatura partorita dalla mente di Jacob Buczarski nota come Mare Cognitum: era l'epoca dello Split con Spectral Lore intitolato “Sol”. Complice l'ottima impressione che ebbi allora, non ho voluto perdere l'occasione di mettere le mani su questo “Phobos Monolith”.


Non è escluso che il titolo dell'album derivi dal chiacchierato “monolito” individuato su una delle lune di Marte, quella conosciuta con il nome di Phobos (come la dea incarnazione dell'orrore, che ben si adatta alle fattezze di questo grottesco satellite) e costruito, secondo alcuni, da una qualche entità aliena. Tralasciando questa piccola curiosità ed entrando subito nel vivo della questione, vi anticipo subito che ci troviamo di fronte ad una vera e propria perla. Dopo tanto tempo passato a lamentarmi della mediocrità di certe proposte musicali, finalmente un album che allontana da me un po' del mio caratteristico pessimismo. “Phobos Monolith” ha una tematica di fondo molto chiara: il cosmo. L'argomento ha ispirato molteplici band nel corso di questi ultimi anni, cominciando dai Darkspace per arrivare agli ultimi Inquisition: ognuno, ovviamente, ha il suo modo di interpretare l'argomento. Il nostro amico americano è autore di una proposta musicale istrionica e varia, a tratti dalle forti tinte malinconiche, opposta, in un certo senso, all'approccio nichilista degli svizzeri. Le influenze musicali riscontrabili sono molteplici: si passa dalla vecchia scuola (Emperor e Dissection in primis) a sonorità Post-Black Metal, vicine a quelle dei connazionali Wolves In The Throne Room. Rispetto allo Split con Spectral Lore, la qualità delle melodie è incredibilmente migliorata: il livello dei riff di canzoni come l'iniziale "Weaving the Thread of Transcendence" o della “ballata” "Noumenon", stupisce per la passione che esse sono in grado di trasmettere e per la loro bellezza. Anche le vocals graffianti, come provenienti da un'altra dimensione, (probabilmente grazie al sapiente uso degli effetti), sono assolutamente accattivanti. Piuttosto inutile un banale track-by-track: nei cinquanta minuti scarsi di cui il disco è composto, distribuiti piuttosto equamente in quattro sole tracce, questo lavoro saprà farvi galleggiare tra le stelle della Via Lattea, mostrarvi supernove in esplosione e sulfurei pianeti dove la luce è una maledizione, lasciandovi infine sprofondare, dopo aver viaggiato tra galassie vorticanti, nel nulla di un buco nero. Basterà fare ripartire il CD per avere nuove visioni, una prospettiva su altri orizzonti.

Senza dubbio una delle migliori uscite del 2014.

Recensione a cura di: Nuclear Katharsis
Voto: 90/100


Tracklist:

01.Weaving The Thread Of Transcendence 13:04
02.Entropic Hallucinations 8:12
03.Noumenon 13:07
04.Ephemeral Eternities 15:16

Durata 49:40

http://marecognitum.bandcamp.com/
http://www.facebook.com/MareCognitumMusic