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martedì 3 giugno 2014

INTERVISTA: Nott

Un ritorno dopo dieci anni di silenzio segnato da "The Grave Age" consacra definitivamente una one-man band che non era morta, stava solo riposando: si tratta di Nott, progetto che Mortifero, la sua unica mente, aveva lasciato da parte durante questi anni per dedicarsi alle sue altre due band, già presentate in questa sede, ovvero Nebrus ed Urticant. Se volete conoscere tutta la storia relativa a questa magnifica realtà Black Metal Old School, non esitate a cliccare su "Continua a leggere"...

1.Ciao e grazie di aver dedicato un po' del tuo tempo a quest'intervista. Parto subito chiedendoti di chiarire un mio dubbio: a quanto pare, Nott è una realtà che è stata interrotta per poi essere ripresa l'anno scorso... come mai è passato tutto questo tempo tra una release e l'altra?

Ciao e grazie a te per l'interessamento in Nott. Il progetto nacque nel 2002 e dopo la pubblicazione di una Demo nel 2003 e di un EP nel 2004, nel 2005 pianificai l'uscita del primo Full-lenght. Ai tempi erano pronti nove pezzi, ed avevo l'intenzione di registrarli con un drummer in carne ed ossa, visto che nelle Demo precedenti mi ero avvalso di una drum machine e questo, per il sound proposto, era certamente un handicap: purtroppo questi propositi non ebbero un seguito, il tempo passò, e io mi concentrai su altri progetti e nel 2008 incominciò l'avventura con i Nebrus; da parte mia però mai ho dimenticato Nott e, come vedi, alla fine è ritornato più in forma che mai e finalmente con drummer in carne ed ossa, ossia il sottoscritto!

2.Purtroppo non ho avuto il piacere di ascoltare nè la prima Demo "The Fall Of The Succumbings", nè l'EP successivo "A Trilogy Of Death". Ci sono differenze stilistiche tra quel periodo e quello odierno di "The Grave Age"? L'ideale (o gli ideali) alla base di Nott sono cambiati nel corso di tutti questi anni?

Sicuramente ti procurerò una copia dell'EP “A Trilogy Of Death” che contiene come bonus anche il primo Demo in modo che tu ti faccia un'idea del sound di allora. Sostanzialmente, comunque, lo stile è rimasto immutato, si tratta di un Black Metal scarno che si ispira fortemente al sound dei vecchi Darkthrone e anche di Judas Iscariot: ricordo che ai tempi dell'uscita di “The Fall Of The Succumbings” la Demo venne paragonata proprio a Judas Iscariot, che però ai tempi non rientrava nei mie ascolti e, proprio grazie a quella recensione, scoprii quella band fondamentale... certamente il nuovo “The Grave Age” trae ispirazione anche dal suo sound!

3.Leggendo i testi di "The Grave Age" (in particolare quello di "Deliver Us from God"), mi sono accorto che, nonostante il sound del disco sia assolutamente Old School, tu non hai scelto di scrivere lyrics riguardanti il satanismo come invece facevano i cosiddetti pionieri o comunque anche la maggior parte delle band attuali. Che ne pensi quindi del trito e ritrito ideale satanico che sta dietro a molte realtà? Consideri anche quello "ignoranza e superstizione", essendo anch'esso una religione?

Beh, mi hai letto nel pensiero: il satanismo da baraccone è certamente caratteristico, “cool” e molto “Rock'n'Roll”, ma se diventa convinta religione, la considero alla stregua delle altre, anzi peggio, in quanto le grandi religioni hanno, in passato, avuto fior fior di pensatori/filosofi/teologi/(carnefici...) che, quanto meno, hanno fatto funzionare le rotelle del cervello per secoli... (pur sparandole grosse, chiaramente). Le liriche di Nott sono più in linea con gruppi proprio come Judas Iscariot, oppure Craft, Avsky... una sorta di antiumanesimo che avversa le umane debolezze e contraddizioni, tra cui appunto le religioni. La mia vuole essere una voce fuori dal coro del qualunquismo imperante.

4.Ma parliamo in dettaglio di "The Grave Age", il tuo davvero ottimo ritorno sotto il moniker Nott. Possiamo quindi davvero considerarlo un ritorno, oppure molti dei pezzi presenti in esso (se non tutti) li avevi già preparati nel corso di questi passati nove anni?

Bella domanda! Allora nel 2005 erano pronti ben nove pezzi che avrebbero fatto parte del Full-lenght mai realizzato: nessuno di questi è stato utilizzato per “The Grave Age”. Pensa che un paio di pezzi, completi a parte le liriche, sono andati a far parte di “From The Black Ashes” dei Nebrus, ed in particolare sono “Apocalypse” e “Chains”; nel pezzo “End” dello stesso album ci sono due o tre riff cannibalizzati da un altro pezzo del Full-lenght ed un altro riff è stato riutilizzato in “I am the Beast”, pezzo presente nella Demo dei Nebrus. Infine, un altro pezzo completo è stato registrato sotto il moniker Urticant, nell'EP di debutto ed il titolo è “Rabid Death”. Ho ancora a disposizione 3-4 pezzi interi e forse un giorno vedranno la luce, chissà. Ci crederai o no ma, a parte il pezzo “Demonic Tyrant” che ha un paio di anni, gli altri otto pezzi sono stati composti in meno di due settimane, come se fossi stato posseduto da qualche arcana forza che mi ha costretto a creare quella musica. Se poi consideri il fatto che l'intero disco è stato registrato in non più che una dozzina d'ore, ti accorgerai che tutto è permeato da un senso di urgenza e ineluttabilità che hanno dato quella particolare atmosfera al disco.


5.Dovremo aspettare un'altra decina d'anni prima di vedere uscire un nuovo disco targato Nott oppure stai già lavorando (o comunque hai intenzione di ricominciare a breve) su del nuovo materiale? Detta in altre parole, Nott è da considerarsi un side-project?

Certamente in questo momento Nott è da considerarsi un side-project perchè il mio progetto principale sono i Nebrus; in questo momento stiamo lavorando molto sia dal punto di vista delle registrazioni, sia dei live, sia nella composizione di nuovi pezzi, con lo sforzo di crearci un sound personale ed originale. Con Nott posso sfogare la mia passione per l'Old School Black Metal: al momento non ho nulla di nuovo nel cassetto, non posso neppure dirti se ci sarà un seguito a “The Grave Age” ma, se ci sarà, sarà sempre in questo stile e di sicuro sarà frutto di un breve periodo di composizione/registrazione.

6.Ho notato che la cover di "The Grave Age" è stata disegnata da Noctuaria, voce dei Nebrus, il tuo secondo progetto. Inoltre, lei ha anche contribuito alle backing vocals nella quarta e nell'ottava traccia del disco e nel booklet ho letto che l'intero lavoro lo hai dedicato a lei: sembra che, anche al di fuori dei Nebrus, siate comunque inseparabili. Pensi che il vostro incontro sia stato quindi cruciale nella tua carriera in ambito Black Metal?

Sicuramente. Noctuaria è dal 2008 la mia musa ispiratrice, quella che ha fatto risvegliare in me la passione per il Black Metal a 360°. Grazie a lei ho ripreso a comporre e registrare questa musica, grazie a lei ho iniziato a suonare la batteria, le sarò eternamente grato, e non solo per questo, ovviamente. Noctuaria è un'artista visionaria e carismatica, tutto ciò che crea, sia essa musica, testi, opere grafiche, hanno uno spiccato tocco personale ed originale, oscuro, conciso ma allo stesso tempo ricco di significati.

7.So che un tempo (e probabilmente anche ora) amavi il Brutal Death (correggimi se sbaglio). Quel genere ha influenzato o sta influenzando il tuo songwriting o il tuo modo di suonare? Quali sono le band che più ti hanno influenzato o comunque che hai più amato di quel genere? E invece nel panorama Black Metal di ieri e di oggi?

Ascolto ancora Death Metal, soprattutto Old School e in maniera minore Brutal (sempre e comunque Old School); ho approfondito l'ascolto del Brutal soprattutto nella seconda metà degli anni '90, quando il Black Metal era in piena crisi identitaria...i Mayhem si erano sciolti (e avrebbero fatto meglio a restarlo), Burzum era in galera e gli altri gruppi norvegesi erano passati sotto grosse etichette che rovinarono il loro sound con la commercialità. Il Brutal invece in quel periodo era in pieno fermento e uscirono parecchi dischi validissimi, ad esempio “Prophecy Foretold” dei Dehumanized, “Voracious Contempt” degli Internal Bleeding, “Cranial Impalement” dei Disgorge, “Deriding His Creation” dei Deprecated e molto altro ancora... peccato che anche in questo caso poi, l'industria musicale abbia commesso i suoi errori. Non credo che il Brutal mi abbia influenzato nel songwriting, penso di esserlo al 100% da musica Black Metal, che, a mio parere, è un genere ben distinto dal punto di vista tecnico da tutto il resto del Metal... pensa ad esempio come la tecnica chitarristica del palm-mute, così indispensabile in tutto il Metal, sia assolutamente trascurabile, se non assente, nel Black Metal di stampo nordico. Gruppi Black che ascolto ce ne sono veramente tanti, troppi... a parte i classici del genere, soprattutto i norvegesi, che preferisco mediamente agli svedesi, posso segnalarti gruppi meno in voga tipo gli spagnoli Akerbeltz e Balmog, i belgi Paragon Impure, i polacchi Medico Peste, gli islandesi Svartidaudi e gli australiani Sanguinary Misanthropia. Ascolto molto anche gruppi Black/Death, ma non il Black Death fighetto e commerciale tipo Behemoth; il vero Black/Death, dove percepisci il puzzo della putrefazione e il terrore della morte, gruppi come i Portal, gli Irkallian Oracle, i Teitanblood, i Grave Upheaval, solo per citarne alcuni.


8.Tu sei un musicista a trecentosessanta gradi: sai suonare molto bene tutti gli strumenti necessari a creare un Black Metal di ottima fattura, in più hai una voce potente e rabbiosa. Ho notato però che durante le tue performance live con i Nebrus prediligi la batteria (e la suoni veramente bene). Come mai questa scelta?

Innanzitutto ti ringrazio dei complimenti; con la batteria mi ritengo ancora agli inizi e il suonarla è una cosa che, da quando iniziai ad ascoltare musica con cognizione di causa, volli imparare. Purtroppo mai ne ho avuto la possibilità (per ovvi motivi logistici) se non da qualche anno a questa parte; oramai sono poco più di tre anni che la suono e solo da sei mesi che la sto studiando con un certo metodo nei ritagli di tempo che mi offre il lavoro. La scusa per cominciare è scaturita dalle necessità live dei Nebrus, non trovando infatti un batterista in zona decisi di cimentarmi in questa nuova avventura ed oggi son convinto più che mai della mia scelta.

9.Ok, non ho altre domande direi. Ti ringrazio nuovamente di aver risposto e ti auguro una lunga carriera: al Metallo Nero, soprattutto a quello italiano, servono musicisti come te. Concludi come preferisci quest'intervista e buona fortuna con Nott, Nebrus ed Urticant.

Grazie a te per l'intervista, auguro a Nocturnal Poisoning Webzine una lunga vita!

Intervista a cura di: The Wolf Caged

http://nottband.wix.com/black-metal