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lunedì 3 marzo 2014

Al Ard - "Promo"

Demo, Autoprodotto / Indipendente, 2013


Quando penso all'Industrial Black Metal, francamente il primo nome che mi viene in mente è Aborym, non per patriottismo ma perché obiettivamente, insieme a poche altre band, hanno stabilito i “canoni” del genere e ad oggi dischi dalla qualità pari a quella dei loro primi tre lavori sono davvero rari. Ma perché sto parlando degli Aborym nella recensione di un lavoro di un'altra band? La risposta è la seguente: gli Al Ard sono un gruppo Industrial Black con membri di Torino e Pavia, ed è chiaro che una delle fonti di ispirazione principali siano proprio gli Aborym, che a mio avviso vengono richiamati sia dalla copertina, sia dalla grafica di questa loro prima release.

Naturalmente le somiglianze non si limitano alla veste grafica, ma fortunatamente si rispecchiano anche nella musica, visto che i nostri dimostrano di aver ben chiara la lezione impartita loro dai “maestri” sopra citati e l’esordio della prima traccia ("P.P.P.") non lascia dubbi al riguardo: le chitarre sono graffianti così come il cantato, le orchestrazioni sono ben elaborate e la drum machine non esagerata; successivamente arriva la sorpresa, ovvero un breve intermezzo Dubstep, per poi riprendere la struttura che lo aveva caratterizzato nella prima parte. La seconda traccia non riserva particolari sorprese anche se, in certi passaggi, le parti elettroniche vengono usate in maniera piuttosto preponderante e con effetti devastanti: anche in questo caso l’impronta Aborym è ben udibile. La terza ed ultima canzone invece è la più atipica, perché dopo circa tre minuti di effetti sonori e parlato, inizia la parte elettronica: qui potrei dire una fesseria, ma dovrebbe trattarsi di Drum‘n'Bass leggermente mischiato a del Dubstep.

Passando ad aspetti più generali, posso dire che dal punto di vista della produzione questo Promo è di buonissima qualità, i suoni sono assolutamente adatti alle composizioni e, malgrado la quantità di sonorità diverse, non si ha mai l’effetto “pastone”, una cosa notevole; mi chiedo solamente se al disco avesse giovato una produzione più “fredda”, ma trovandoci di fronte ad un Promo questo mio interrogativo può essere tralasciato. Le parti di elettronica più estreme sono “esterne” rispetto alla struttura del brano stesso, ad esempio la parte Dubstep all’interno della prima traccia, per quanto suoni bene, non è a mio avviso ben amalgamata nella tessitura della composizione; se invece le due componenti si sovrapponessero, per quanto mi riguarda, il risultato sarebbe stato ancora più notevole.

Detto ciò, concludo affermando che questo piccolo assaggio da parte dei nostri mi è piaciuto davvero molto: ho sentito molta freschezza in esso, voglia di fare e voglia di introdurre elementi nuovi. I nostrani Al Ard sono un gruppo da tenere sott’occhio, se non per la vena innovativa che possiedono, almeno per la loro capacità di creare dell’Industrial Black di ottima qualità.

Nota: Vorrei sottolineare che i miei continui rimandi agli Aborym sono da considerarsi come un complimento e non sono da leggere come una mancanza di personalità!

Recensione a cura di: Pravus
Voto: 73/100


Tracklist:

01.Pillar.Past.Present. 5.26                       
02.For a Hint of Divinity 4.12       
03.Strange Old Practice I 7.00

Durata 16:38

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