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venerdì 22 novembre 2013

Ergot - "Empty Waters Down The Mist"

EP, Depressive Illusions Records, 2013


Quello che mi aspettavo dall’esordio del one-man project friulano chiamato Ergot, attivo solo dal 2009, era una cosa totalmente diversa. Lord Ergot, unica mente e braccio di questa nuova realtà, si era presentato a noi spiegandoci che tutta la sua ispirazione proveniva dalla sua occupazione lavorativa, che si svolge interamente in mare aperto. poi ho ascoltato il titolo in esame, “Empty Waters Down The Mist”, ed esso mi ha completamente spiazzato.


Io, la vita da marinaio, nella mia ignoranza sull’argomento, me la immaginavo un’esperienza immersa nella calma e nella monotonia, quindi ottimo spunto per la realizzazione di un Depressive Black Metal volto a rappresentare l’infinito e l’ignoto, ma evidentemente mi sbagliavo: purtroppo, essendo stato molto influenzato dal meraviglioso romanzo di Ernest Hemingway “Il Vecchio e il Mare”, non mi sarei potuto mai sognare che questa tipologia di ambiente potesse portare idee simili alla mente di un musicista; del resto, però, è anche vero che il mare simboleggia anche il continuo cambiamento (l’acqua, non avendo una forma vera e propria, continuerà sempre a mutare), ed in tempesta, quello che poteva essere scambiato per un pacifico paradiso potrebbe fare anche molta paura. Infatti, dalle note di questo EP si evince che il Black Metal in esso contenuto non è affatto depressivo, anzi, la matrice che lo influenza è di tipo nordico; dopo un dovuto pezzo Ambient collocato ad aprire l’insieme (“Wrecked Away”), parte un micidiale brano BM nella sua più canonica malvagità, chiamato addirittura “In Love We Trust”, una mazzata in faccia a chi, come me, si aspettava l’ennesima triste marcia DSBM; successivamente, l’artista apre una piccola parentesi elettronica nel bel mezzo di questo Mini con “Veils”, corto spezzone strumentale ma interessante sperimentazione. “Opening the Gate of Reality” riprende l’odio che “In Love We Trust” aveva lasciato, e continua a colpirci per tutti quanti i suoi sei minuti e oltre di durata, risultando quindi la traccia più lunga del lotto: essa termina con un piacevolissimo arpeggio di chitarra intrecciato a tastiere adoperate con maestria, senza esagerare eccessivamente, con un sottofondo di scrosci causati dall’inesorabile movimento dell’acqua di mare. Infine, quando tutto sembra terminato, troviamo una piacevole sorpresa sotto forma di bonus track: una cover di “Lost Wisdom”, celebre pezzo del Conte, che devo dire non mi ha particolarmente entusiasmato, anche se quelle note, suonate da Varg o comunque da altri, non finiranno mai di stancarmi.

Scordatevi quindi canzoni lunghe quindici minuti e tutte uguali, ipnotiche e malinconiche: questa è la dimostrazione che il Black Metal, crudo e malvagio, non nasce solo sulla terraferma. Certo, è solo un inizio, ma possiamo sicuramente aspettarci ulteriori progressi da parte di Ergot: il suo dovere in questo EP l'ha fatto, vedremo se il mare gli concederà ulteriore ispirazione per la sua futura carriera di musicista.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 66/100

Tracklist:

1.Wrecked Away 04:22
2.In Love We Trust 02:04
3.Veils 02:30
4.Opening the Gate of Reality 06:23
5.Lost Wisdom (Burzum cover) 04:23

Durata 19:42

http://ergot.bandcamp.com/
http://www.facebook.com/pages/Ergot-Project/152700501420225#!/pages/Ergot-Project/152700501420225?v=
http://www.myspace.com/ergotproject