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mercoledì 12 dicembre 2012

Elysian Blaze - “Blood Geometry”

Full-lenght, Osmose Productions, 2012


Era dall’ormai lontano 2008 che sapevamo della sua esistenza. L’abbiamo aspettato per anni, chiedendoci come sarebbe stato una volta rilasciato al pubblico. Noi, amanti di Elysian Blaze, one-man band dell’australiano Mutatiis, che ci siamo sempre domandati come sarebbe stato alla fine questo “Blood Geometry”: se non ci erano bastati i precedenti veri e propri “mattoni sonori” di questo controverso artista, di durata sempre crescente nel corso degli anni, oggi ci propone l’attesissimo (almeno per noi) doppio CD di cui mormoravamo.

Ebbene, la nostra attesa è stata ripagata del tutto ed oltre, oserei dire. Per quanto mi riguarda, ci ritroviamo oggi, dopo più di quattro anni dal suo annuncio, ad ascoltare l’attuale apice della decennale carriera di questo progetto: un disco - anzi, DUE dischi - che insieme superano abbondantemente i centoventi minuti di musica e nemmeno uno di essi è usato come riempitivo. A parte le due tracce che fungono da introduzione ai dischi, la lunghezza delle altre non è mai inferiore ai nove minuti e alcune raggiungono picchi di venti minuti e oltre (come in “Blood of Ancients, Blood of Hatred”, di ben trentasei minuti). Ogni brano ha quindi la possibilità di evolversi in più occasioni e cambiare continuamente, serpeggiando tramite cupe chitarre, tonfi di batteria e distanti pianoforti che fanno perdere a noi ascoltatori il bandolo della sua matassa: come per i precedenti lavori dell’australiano, schiacciare il tasto play quando questo doppio è nello stereo significa perdersi all’interno di templi ancestrali immersi in pesante oscurità, continuando a discendere nel profondo attraverso atmosfere ritualistiche verso invocazioni e altri lontani rumori. Ma questa volta fate attenzione, perché il tempio sta crollando: ecco l’avvertimento che può essere letto nel titolo del secondo pezzo, “The Temple is Falling”, ed è questa l’esatta sensazione che si prova quando esso comincia a disperdere nell’aria le sue oscure note, decisamente il momento migliore dei due interi platter. C’è tutto in quella traccia: una vera e propria apocalisse sonora. Non sono da meno neanche la successiva “Sigils that Beckon Death”, né la malinconica title-track, che chiude la prima metà di questa monumentale opera. La seconda parte è invece caratterizzata da “Pyramid of the Cold Son”, brano che inizialmente attinge molto dalla corrente Depressive Black Metal ma che poi termina in tutt’altra maniera (un altro punto a favore della genialità di Mutatiis) e dal monumentale già citato “Blood of Ancients, Blood of Hatred” (a proposito di “mattoni sonori”...). Il nostro viaggio si conclude con una lunga esperienza attraverso il puro Dark Ambient chiamata “Void Alchemy”. Ed è così che questa avventura termina, nel buio completo.

Concludo consigliando chiaramente l’aquisto: in pochi riescono a sfornare prodotti di altissima qualità senza che venga concentrata di solito in meno di cinquanta minuti, come nel caso di questo “Blood Geometry”. Un affare sotto tutti i punti di vista; un’esperienza irripetibile; un lungo momento di oscura meditazione; un vuoto cosmico di centoventi minuti. Per chi non conoscesse Elysian Blaze, incominci pure il suo approfondimento da qui e ripercorra al contrario la carriera di Mutatiis: se vi piace il Black/Funeral Doom, questa band è una delle più indicate per voi.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 92/100


Tracklist:

Disco 1

1.A Choir for Venus 04:30
2.The Temple Is Falling 18:25
3.Sigils That Beckon Death 23:55
4.Blood Geometry 09:00

Durata 55:50

Disco 2

1.A Blade for Twilight 03:45
2.Pyramid of the Cold Son 22:21
3.Blood of Ancients, Blood of Hatred 36:36
4.Void Alchemy 11:11

Durata 01:13:53

Durata Totale 02:09:43

http://www.facebook.com/pages/Elysian-Blaze-OFFICIAL/302084753146728