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venerdì 19 ottobre 2012

Imago Mortis - “Sgàbula”

EP, Drakkar Productions, 2012


C’è sempre qualcuno nel nostro paese che storce il naso quando ascolta un brano Black Metal cantato interamente in Italiano, ritenendo questo linguaggio inadatto al genere o addirittura ridicolo. Naturalmente non è il mio caso: ho sempre amato molto i pezzi scritti nella mia lingua, che ritengo una lingua musicale e dai toni molto fieri; l’unica cosa ridicola, per quanto mi riguarda, è il vergognarsi dei propri costumi. E questo, io credo, è un pensiero condiviso anche dai nostrani Imago Mortis di Bergamo che, nella scena dal 1994, in questi ultimi anni hanno concentrato appunto la stesura delle lyrics totalmente in direzione dell’italiano, ma non solo: in alcune occasioni, per i testi è stato scelto niente meno che il dialetto bergamasco, come in uno dei brani di questo “Sgàbula”, breve EP di cui sto per parlarvi.

Certo, quello che ho appena scritto non è una novità: già nel precedente ed ottimo “Ars Obscura” avevamo trovato un episodio di questo genere, anche se la conferma del totale abbandono dell’inglese da parte dei nostri l’abbiamo avuta quest’anno, all’interno di questo nuovo 7’’, creato con l’intento di racchiudere la loro più pura essenza in due sole metà di un modesto insieme. A causa della minimale durata di questo disco non potrò sbilanciarmi troppo nel voto complessivo, anche se come stanno le cose attualmente, dopo un’ulteriore uscita più che valida a riprovare il talento di questo ormai datato progetto diventato un vero e proprio baluardo del Black Metal italico, c’è solo da aspettarsi sempre di meglio da loro. “Sabba”, l’opener, ne è la prova schiacciante: gli Imago Mortis riportano prestigiosamente in vita immagini del nostro Folklore dimenticate da tempo tramite versi evocativi e musica rituale, che al pari di nomi quali Khephra o i recenti Arcanum Inferi consolidano la debole identità della nostra scena, una scena piena di potenziale in attesa di divampare fuori dai cunicoli bui del più remoto underground. “Ol Sègn”, più aggressiva della precedente, non è altro che la ciliegina che completa il dessert servito con “Sgàbula”, dopo esserci pesantemente abbuffati nel 2009 delle note di quella magnifica colonna sonora di pestilenza e morte chiamata “Ars Obscura”.

Meno di un quarto d’ora di musica non è molto, ma è sufficiente per farmi ben sperare in un nuovo Full-lenght degno, se non migliore, del suo predecessore. Sarà quindi veramente un dessert, questo gustoso “Sgàbula”, oppure non è stato altro che un antipasto coi fiocchi? Solo durante il prossimo Sabba verrà deciso...

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 71/100


Tracklist:

1.Sabba 06:40
2.Ol Sègn 06:24

http://www.myspace.com/imagomortis94
http://www.imagomortis.net/