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mercoledì 27 giugno 2012

Esphares - "Veritas Liberabit Vos"

Demo, Mortis Humanae Productions, 2012


Quando un album  registrato negli ultimi anni possiede un sound simile a quello di alcuni dischi di circa vent'anni fa, può indurre due sentimenti quasi opposti in chi lo ascolta: o infonde nostalgia, oppure può creare un senso "anacronistico".


Fin dal primo ascolto questo "Veritas Liberabit Vos" dei francesi Esphares, uscito appunto in questo 2012, mi ha procurato la prima sensazione e mi è sembrato di trovarmi di fronte ai Dark Funeral ai tempi del loro primo EP o di "The Secrets Of The Black Arts", con le dovute proporzioni naturalmente (io quell'album lo considero un capolavoro assoluto); però non nego che ho avuto un certo piacere nel riascoltare quelle sonorità non proprio pulite, senza che la melodia sia stata occultata. Le differenze con quel lavoro sono parecchie dal punto di vista qualitativo, e questo "Veritas Liberabit Vos" di certo non è un capolavoro, ma si tratta di una release gradevole che potrebbe piacere senza dubbio agli amanti del genere.

Il riffing è ottimo, ispirato a quello del gruppo svedese sopracitato, senza però alcun plagio; le chitarre poi hanno un suono che per quanto sia artigianale è decisamente efficace, mentre per la batteria (drum machine) il discorso è un po' diverso, perché se è vero che è ben integrata da un punto di vista ritmico, svolgendo bene il proprio lavoro, è altrettanto vero che forse il volume di quest'ultima è troppo alto e che il resto dei suoni è un po' troppo limpido, ed il contrasto che si crea è pesante. L'aspetto meno convincente sono le vocals, di qualità altalenante, che in certi passaggi sono negli standard del genere, mentre in altri sono poco incisive: voglio ricordare che la band in questione è una one-man band (il fondatore è Mortiferiis) e questo è la sua seconda Demo, quindi il tempo per migliorare ed eliminare le imperfezioni c'è tutto. Consideriamo poi che queste imperfezioni sono di tipo esecutivo e non compositivo (aspetto decisamente importante); i "nei" di cui ho parlato poco fa vanno in secondo piano rispetto alla qualità generale della proposta, che per quanto sia decisamente ispirata a quella del combo svedese sopracitato, possiede varie differenze.

Non ci troviamo di sicuro di fronte ad un disco originale, ma ciò non toglie che io l'abbia apprezzato, anche perché certe atmosfere sono ormai un po' difficili da ritrovare al giorno d'oggi, soprattutto quando si tratta di Black Metal di matrice svedese; forse è vero che le produzioni limpide (che apprezzo molto) non sempre giovano all'anima di un platter: fortunatamente, però, esistono ancora dischi come questo "Veritas Liberabit Vos", che permettono di tornare indietro nel tempo.

Recensione a cura di: Pravus
Voto: 73/100


Tracklist:

1.Du Mensonge Naquit la Guerre 05:41
2.Veritas Liberabit Vos 03:44
3.Le Soulèvement des Bafoués 04:06
4.Le Châtiment Ultime 03:26
5.Le Jugement des Cupides 04:39
6.Un Sombre et Triste Destin 04:31

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