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martedì 6 marzo 2012

Amesoeurs - "Amesoeurs"

Full-lenght, Code666 Records, 2009


Da sempre sono un sostenitore della nostra terra, per quanto riguarda la musica. Ho sempre trovato nell'Italia una sensibilità differente, forse frutto di una storia dell'arte e della civiltà che non ha pari, se non forse nella penisola greca. Ma devo ammettere che da qualche anno la Francia si sta ritagliando un posto di riguardo tra i miei ascolti: merito di artisti come Alcest, Les Discretes, ma anche gruppi più old school, come i Seth, un nome tra tanti.


A tale proposito, mi è capitato di scoprire ultimamente questi interessanti Amesoeurs, che, devo ammetterlo, sono davvero riusciti a sorprendermi - non solo positivamente, come vedremo. Ma procediamo con ordine: innanzitutto, che cosa ci offre la band di Avignone? Sostanzialmente abbiamo a che fare con un Black metal decisamente snaturato in diversi punti dell'album, che con i suoi quasi sessanta minuti di musica fa in tempo a tentare soluzioni diversissime tra loro: ciò, se solitamente può essere un punto di forza, non si colora qui di un'accezione positiva. Solo dopo diversi ascolti sono riuscito a convincermi che le canzoni fossero tutte dello stesso album: da pezzi abbastanza ben riusciti come "Heurt" si passa attraverso strani esperimenti che mi hanno ricordato più che altro la Avril Lavigne dei tempi andati (ad esempio la traccia "Faux Semblants") per arrivare a sfoghi decisamente classici, come nella traccia 6 (in numeri romani, che, se sostituiti dalle corrispondenti lettere, danno semplicemente "Amesoeurs is dead", con un puzzle di una pacchianità sconfinata!). Al di là di questo, i punti di forza ci sono. L'esecuzione è favolosa, i suoni avvolgenti e opachi al punto giusto, le strutture delle singole canzoni sono fatte davvero bene (e qui il caro Neige ci mette lo zampino). Inoltre mi sento in dovere di spezzare una lancia in favore di questo tentativo di sperimentare: quante band avrebbero anche solo il coraggio di utilizzare ritmiche in levare, ad esempio, o una voce femminile pulita in questo genere? Non posso fare a meno di apprezzare ciò, ma devo essere obiettivo nel dire che tale tentativo - almeno secondo me - è fallito.

Davvero un gran peccato, soprattutto se pensiamo che alcune tracce, prese singolarmente, valgono più di interi split o EP che circolano attualmente: è il caso della meravigliosa "Gas in Veins", che ascolterei e riascolterei all'infinito, e che mi aveva catturato già al primo ascolto di quello che però, alla fine, non si sarebbe rivelato un album all'altezza di questa splendida Intro strumentale, che invito comunque ad ascoltare. Per quanto riguarda il resto dei pezzi (a meno che non si sia interessati a valutare un tentativo di sperimentazione comunque degno di rispetto), nulla mi fa sentire in dovere di consigliarne l'ascolto.

Recensione a cura di: TeoDew
Voto: 60/100


Tracklist:

1.Gas in Veins 05:10
2.Les Ruches Malades 04:17
3.Heurt 06:01
4.Recueillement 07:00
5.Faux Semblants 04:21
6.I XIII V XIX XV V XXI XVIII XIX – IX XIX – IV V I IV 01:41  
7.Trouble (Éveils Infâmes) 04:49 
8.Video Girl 04:11  
9.La Reine Trayeuse 05:32  
10.Amesoeurs 04:03  
11.Au Crépuscule de Nos Rêves 11:16

www.myspace.com/amesoeurs