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lunedì 27 febbraio 2012

Trist / Lonesummer – “SPLIT”

Split, Ars Magna Recordings, 2012


Dal 2007, anno di uscita del fantastico Full-lenght “Zrcadlení melancholie”, pare che per ascoltare una nuova creazione di Trist si debba attendere un nuovo Split album, tanto sono centellinate le sue apparizioni: temevo, perciò, che il progetto potesse avere una fine entro breve. Fortunatamente questo Split in tandem con i poco noti Lonesummer, mi fa ben sperare con il futuro. Ma procediamo con ordine.


“Vábení Pokojné Tmy” è la prima ed unica canzone ad opera del ceco. Ma come (direte voi)? Non preoccupatevi, Trist ci ha abituato a tracce anche molto lunghe, e questa, con i suoi venti minuti, non fa eccezione. E’ il classico pezzo che gli amanti del Raw Depressive Black Metal non potranno che adorare: con una manciata di note (non esagero) Jan Šincl (il vero nome dell'artista) è riuscito a creare atmosfere veramente incredibili e melodie trascinanti; è uno stile minimalista e ripetitivo il suo, fatto di chitarre molto distorte e onnipresenti, in grado di creare trame intricate (è il vero punto di forza di questa one-man band), una sezione ritmica oserei dire elementare e uno screaming lancinante e sofferto si, ma messo in secondo piano, in sottofondo. Solamente grazie a questi pochi ingredienti l’artista è in grado di ipnotizzare l’ascoltatore e di trasmettere un vero senso di tristezza e malinconia, cosa che non tutte le band DSBM, strano ma vero, riescono a fare. Non vi lascerà indifferenti, ci scommetto.

Per quanto riguarda i Lonesummer, l’altra one man band protagonista dello Split, di provenienza statunitense, abbiamo a che fare nuovamente con sonorità Depressive Black Metal, ma interpretate in maniera differente. Peculiare, innanzitutto, la scelta di puntare su canzoni di durata limitata, spesso di soli due minuti; anche le chitarre sono tutt’altro che grezze per i canoni del genere: il suono, anzi, è decisamente pulito, chiaro e definito (a volte il distorsore non è proprio usato). Aldilà di queste piccole osservazioni, la cosa che mi ha lasciato un po’ perplesso è come i due artisti, interpretando il Depressive in maniera così differente, sembrino “cozzare” l’uno con l’altro. Ed il problema è appunto questo: chi preferisce lo stile del ceco probabilmente non gradirà molto la parte dell’americano e viceversa. Questo rende decisamente poco appetibile l’acquisto del platter.

Quindi ritengo il lavoro adatto solo ai fan più accaniti del sottogenere (che potrebbero essere in grado di soprassedere su quanto detto), ed in particolare a quelli di Trist, visto che questa è una delle sue migliori performance degli ultimi anni. Alla prossima!

Recensione a cura di: Nuclear Katharsis
Voto: 70/100


Tracklist:

1.Trist - Vábení Pokojné Tmy 20:46
2.Lonesummer - Regrettably, Our Harvest Never Grew 03:47
3.Lonesummer - Ghost Stories 02:04
4.Lonesummer - No More Bonfires 02:01
5.Lonesummer - Clouded Eyes And Candlelights 02:02
6.Lonesummer - Mundane Dreams About Flash Floods 04:48

Trist:
http://www.facebook.com/pages/Trist/181281368600496
http://www.myspace.com/tristcz
http://stayinnegativity.sweb.cz/

Lonesummer:
http://www.myspace.com/lonesummer
http://www.facebook.com/Lonesummer