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lunedì 20 febbraio 2012

In Tormentata Quiete - "Teatroelementale"

Full-length, My Kingdom Music, 2009


In Italia abbiamo un sacco di gruppi veramente capaci, lo sappiamo: gli In Tormentata Quiete sono sicuramente uno di questi. Nati nel 1998 hanno attivi una Demo e due Full-length. Il loro stile è molto particolare e direi decisamente unico, fonde moltissimi generi, dal Black Metal al Death Metal, dal Progressive sino ad arrivare al Folk con qualche puntina di Jazz; tratto saliente sono i testi, rigorosamente in italiano e molto complessi, poetici e strutturati su più linee (successivamente spiegherò cosa intendo con quest'ultima affermazione).


Ho avuto la fortuna di averli visti dal vivo e devo dire che anche sul palco riescono a riportare tutte le sfumature della loro musica, anche senza la vasta gamma di strumenti e ospiti che presenziano sui loro dischi. Nel 2009 è uscito il loro secondo Full-length, "Teatroelementale", un lavoro davvero immenso sotto tutti i punti di vista: si tratta di un concept album, che racconta del passaggio da  un'apatia nei confronti della vita ad un risveglio per riprendersi ciò che appartiene all'individuo come tale. Si tratta di un viaggio filosofico fatto attraverso la musica, intervallata da monologhi che danno l'idea di essere all'interno di un opera teatrale, legame quello con il teatro che non è solo nel titolo ma bensì anche nei contenuti: infatti il lavoro si apre con il "Discorso sul Teatro Drammatico" di Luigi Pirandello e continua in tutto il disco, sia perché vengono usate le "maschere" del poeta, sia per l'utilizzo delle metafore (i cinque elementi per esempio). I cantanti interpretano ognuno un umore: lo scream, il growl, il cantato pulito sia maschile che femminile danno sensazioni completamente diverse e l'abilità di fondersi ed incrociarsi in maniera sinuosa crea un'atmosfera veramente particolare, anche perché spesso e volentieri ogni linea vocale ha un testo a se stante, ma sovrapponendosi creano una sinergia che da vita al testo completo di ogni brano. Dal punto di vista musicale ho già accennato prima alla complessità del tutto: c'è da dire inoltre che in "Teatroelementale" le sfuriate Black Metal sono veramente poche (a differenza del debutto) in favore di partiture più Death; ad ogni modo queste hanno un ruolo per lo più ritmico visto che le melodie sono ricamate dalle tastiere e dagli strumenti acustici (chitarra e sax di Andrea Borrelli). In certi episodi il basso ha un ruolo non indifferente nel plasmare la canzone. Tutte le tracce sono straordinarie e ognuna diversa dall'altra: devo ammettere che io preferisco la seconda metà in particolare "Il Canto del Mare" e "Le Illusioni del Vento" che le reputo i capolavori assoluti di questo lavoro; "Del Mare alla Luna" è l'ultimo pezzo effettivo ed è veramente un tripudio per le orecchie. Andando a ritroso  tra tutte le canzoni, l'opener è tutto sommato la più "standard" e questo la dice lunga su come sono le altre: pensate che, ad esempio "Dell'Uomo e del Vento" in un certo passaggio mi ha portato alla mente Fabrizio De Andrè.

Ci troviamo di fronte ad un album che si inserisce senza ombra di dubbio in ambito Avantgarde con partiture anche molto pesanti, ma al tempo stesso possiede caratteri fortemente italiani, sia per i testi, che reputo in questo caso inscindibili dalla musica sia proprio per quest'ultima, che evoca atmosfere assolutamente mediterranee: per quanto mi riguarda questa genuinità è un ulteriore punto a suo favore.

Recensione a cura di: Pravus
Voto: 89/100


Tracklist:

1.Discorso sul Teatro Drammatico 01:33  
2.L'Alchimista 04:54 
3.Monologo 01:10  
4.La Danza del Fuoco 05:40 
5.Monologo 01:27  
6.Il Pianto della Terra 04:28 
7.Monologo 01:33
8.Dell'Uomo e del Vento 08:38 
9.Monologo 01:28 
10.Il Canto del Mare 08:22 
11.Monologo 01:22 
12.Le Illusioni del Vento 05:48 
13.Monologo 01:53  
14.Del Mare alla Luna 06:54 
15.Epilogo 01:48

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