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giovedì 9 febbraio 2012

Farsot - "Insects"

Full-length, Lupus Lounge, 2011


I tedeschi Farsot sono attivi dal 1999: negli anni hanno partorito due Demo, l’apprezzabilissimo esordio “IIII” nel 2007 e infine nel 2011 il suo successore “Insects”, disco molto ostico, che mi ha impegnato parecchio tempo e decine di ascolti per riuscire a capirlo.


Infatti, un primo ascolto può lasciare molto titubanti, perché per quanto si intuisca la qualità del lavoro, è difficile inquadrare bene a cosa ci si trova davanti; esso ha influenze esterne al Metal, mantenendo contemporaneamente intatta una vena BM più tradizionale, vena che affonda spesso nella corrente Depressive: ne è chiaro esempio l’opener “Like Flakes Of Rust”, traccia che ricorda da vicino alcuni brani degli svedesi Shining. La voce spesso poi assume tonalità simili a quelle di Attila Csihar (o di Kvarforth), contribuendo a dare un’aura molto cupa alla composizione; brani come “Vermilion Trail” viaggiano sulla stessa linea dell’opener, ma per quanto questi siano gradevoli le peculiarità dell’album sono ben altre. Una delle componenti preponderanti nei brani è la presenza di parti Progressive che richiamano in modo molto chiaro i Pink Floyd (ascoltate “Withdrawal” o la conclusiva “Somnolent”): il risultato è molto gradevole, ma personalmente in certi casi mi ha ricordato parecchio gli ultimi lavori degli Enslaved e in particolare “Vertebrae”, basti sentire la seconda traccia dove i cori sembrano proprio presi dagli ultimi dischi dei norvegesi. Sia chiaro che non ci troviamo assolutamente a che fare con un gruppo clone, anche perché i nostri utilizzano sonorità ben diverse, molto più cupe e spesso graffianti (“Perdition” ne è un esempio); l’assenza completa delle tastiere ne rappresenta poi un ulteriore differenza. Il pathos delle composizioni è molto elevato, la dose di Depressive e la disperazione di molte delle parti vocali (che mi hanno colpito molto positivamente) contribuisce a creare un'atmosfera molto forte ed evocativa. infine la produzione è molto nitida, ma senza che questa cosa possa intaccare minimamente la genuinità dell'insieme.

Come già detto in precedenza questo non è album di facile ascolto (per lo meno non lo è stato per me); ho trovato che le atmosfere molto cupe si sposano decisamente bene con altre che potrebbero sembrare più luminose, contribuendo a creare un alone ancora più malsano. Malgrado questo “Insects” mi sia decisamente piaciuto, manca qualcosa che onestamente non riesco bene a inquadrare, probabilmente nelle composizioni: esse sono tutte di un buon livello ma abbastanza simili tra loro e non vi si trovano particolari highlights. E’ un disco che consiglio di ascoltare, soprattutto a chi apprezza gli Shining (diciamo quelli di "III", "IV" e "V") e gli ultimi due Enslaved.

Recensione a cura di: Pravus
Voto: 74/100


Tracklist:

1.Like Flakes of Rust 07:49 
2.Empyrean 09:57 
3.Perdition 06:20 
4.7 03:46 
5.Adamantine Chains 08:08 
6.The Vermilion Trail 05:56 
7.Withdrawal 08:33 
8.Somnolent 04:38 

http://www.myspace.com/farsotband
http://www.farsot.de/