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martedì 22 novembre 2011

Xasthur – "Portal Of Sorrow"

Full-lenght, Disharmonic Variations, 2010

Premetto che sono sempre stato un grande fan di Xasthur; Malefic (leader e unico membro di questa band californiana) è sempre riuscito con le sue “monotone chitarracce ultra-distorte” e qualche aggiunta di malsane tastiere ad intrecciare teatri di irrealtà e paranoia in ogni suo precedente lavoro (almeno, fino al 2007 diciamo).


Ogni capitolo della sua carriera è stato per me un capolavoro, da quella meravigliosa Demo “A Gate Through Bloodstained Mirrors” fino al suo EP omonimo; poi la sua parabola ascendente ha infine incontrato l’inizio del suo declino: già da quel “Detective Epitaph” si iniziava ad intuire la mancanza d’idee che si faceva spazio nella mente contorta del suddetto artista, anche se a suo tempo l’ho reputato un lavoro pienamente sufficiente. In seguito Malefic ci propose il totalmente sconclusionato “All Reflections Drained”, un lavoro vuoto e privo di capacità evocative: i pezzi sono ancora più corti rispetto a quelli del suo predecessore, le parti vocali sono completamente messe in secondo piano (se non addirittura mancanti in numerosi brani) e la qualità compositiva (a mio parere) molto confusa. Insomma, capitolo da dimenticare. Successivamente, a solo un anno di distanza da questo obbiettivo mancato, il nostro musicista rilascia questo nuovo Full, “Portal Of Sorrow” premettendo a tutti i suoi fan che sarà l’ultimo della sua carriera, sarà molto sperimentale e vedrà un paio di collaboratori per la sua realizzazione, ovvero un chitarrista incaricato di suonare assoli in un paio di canzoni (e già questo ha fatto riflettere penso un po’ tutti noi fan di vecchia data di questo progetto) e niente popò di meno che una voce femminile!

Sia chiaro, io mi sono sempre schierato con gli artisti inclini alle sperimentazioni, ma detto molto sinceramente, nella musica di Xasthur una voce femminile io proprio non riesco a concepirla, tantomeno un assolo di chitarra. Infatti, questo disco si presenta ancora più sconclusionato del precedente, i pezzi sono di più e più corti e le idee sono sempre più di pessima qualità. La voce della corista è inserita nel contesto molto banalmente e alla rinfusa, creando nella maggior parte dei brani una cacofonia involontaria andandosi a mischiare malamente con le solite chitarre ronzanti e la ormai debole voce di Malefic (perché sempre lasciata in secondo piano). Inoltre viene fatto abuso delle tastiere, soffocando le note delle chitarre e quindi snaturando all’ennesima potenza la caratteristica principale di questo (un tempo) grande progetto.

Già dall’omonima opener l’ascoltatore deve affrontare il trauma del repentino cambiamento di stile, ovvero note di acustica accompagnate da soavi gorgheggi femminili! Alla fine dell’ascolto, si rimane solo con una grande confusione in testa e la consapevolezza che un autore come Malefic chiude la sua carriera facendoci sapere con estrema chiarezza tramite questa sua ultima fatica che non ha proprio più nulla da dire (almeno, a noi nostalgici del suo defunto, vecchio stile) eccezion fatta per qualche piccolo spunto qua e la, vedi “Karma/Death” e “Horizon of plastic caskets”.

Mi dispiace veramente tanto per questa orribile fine della storia di Xasthur, ma ancor di più di dover assegnare il voto che vedete qui sotto all’ultima opera di un genio che ha dato molto alla scena Black Metal mondiale. Cerchiamo di dimenticare questi ultimi suoi tre anni di attività.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 45/100


Tracklist:

1. Portal of Sorrow 04:09 
2. Broken Glass Christening 03:51
3. Shrine of Failure 04:28 
4. Stream of Subconsciousness 07:51 
5. Karma/Death 04:20 
6. Horizon of Plastic Caskets 03:50
7. Mesmerized By Misery 02:53 
8. This Abyss Holds the Mirror 07:31 
9. Mourning Tomorrow 02:08 
10. Miscarriage of the Soul 03:27
11. Obeyer's of Their Own Deaths 02:31
12. Released From this Earth 04:28 
13. The Darkest Light 04:37
14. Hiver de Glace 01:56

http://xasthur.mercurous.net/

(Recensione originariamente scritta per Metal Of Death Webzine)