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domenica 13 novembre 2011

Mortualia – "Blood Of The Hermit"

Full-lenght, Dark Adversary, 2010


Sembra che anche un personaggio fiero come Shatraug, fondatore di band molto importanti nella scena Black Metal come i fondamentali Horna o Sargeist, abbia i suoi momenti di buia introspezione. Infatti quest’anno è come se si fosse concentrato particolarmente sul suo più recente progetto solista Depressive chiamato Mortualia, tirando fuori questo nuovo e ben riuscito Full-lenght “Blood Of The Hermit”.


Ed è proprio la figura di un eremita che ci salta in mente quando pensiamo a quest’energumeno Finlandese, un uomo che probabilmente passa l’intera sua vita in totale isolamento all’interno di qualche studio e compone innumerevoli pezzi per i suoi altrettanto innumerevoli progetti paralleli di musica estrema; io mi sono domandato appena dopo aver finito di ascoltare questa sua ultima fatica: “Avrà attinto proprio a questo aspetto della sua vita per scrivere del materiale così deprimente?”; questa domanda era retorica, perché la risposta è quasi certamente “Si”.

Già dalla prima traccia ci si può accorgere dei netti miglioramenti rispetto al precedente e omonimo disco rilasciato da questa realtà nel 2007 (che secondo me non era male, ma di certo non al livello di questo suo successore): la qualità dei brani è fortemente migliorata, ma soprattutto la voce suona maledettamente aggressiva e disperata, cosa che prima non succedeva; anzi, forse è stato proprio il timbro vocale utilizzato nel precedente a non far decollare subito questo progetto nelle mie classifiche personali. Per quanto riguarda il come è strutturato, esso si ripresenta con cinque brani che oltrepassano i dieci minuti di musica ciascuno (caratteristica essenziale per quanto mi riguarda al fine di ricreare monotonia ed amplificare il dolore trasmesso dalle note di chitarra distorta) e i pezzi mantengono un’andatura non del tutto identica, ma bensì a tratti variabile, come del resto usa nello stile Black Metal di Shatraug (o addirittura nello stile Black Metal finlandese in generale): qualche buon riff che poi viene ripreso successivamente dopo averne suonato un altro che si interseca alla perfezione con il primo.

Il tutto si apre con “Becoming meaningless”, e già dal titolo si può avvertire il senso di impotenza di fronte alla vita infuso in essa; dopodiché si prosegue con la varia “Manic euphoria”, anch’essa di ottima fattura. Poi nella parte centrale del platter l’artista cade un po’ nel banale con “The sinister shine”, pezzo che trovandosi nel cuore di questo lavoro ne rallenta un po’ i battiti passionali; ma la successiva title-track pensa subito a risollevarne la qualità con una buona dose di sofferenza da isolamento, per poi lasciare la chiusura all’ultima ma non meno evocativa “Pain at least…”, che accompagna l’ascoltatore al termine di questo misantropico viaggio.

Che dire, sicuramente un disco da non sottovalutare per chi ama questo sottogenere. Shatraug questa volta ha sicuramente dedicato di più del suo tempo a Mortualia, e si sente molto chiaramente; se continuerà per questa via, ne prevedo uno splendido futuro. Di certo non gli mancherà una corretta fonte di ispirazione, vivendo tra il freddo pungente e la desolazione costante della Finlandia: esattamente gli stessi identici elementi che questo artista è riuscito con successo ad amalgamare in “The Blood Of The Hermit”. Ascoltatelo e coglietene gli evidenti miglioramenti anche voi.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 73/100


Tracklist:

1. Becoming Meaningless 12:16 
2. Manic Euphoria 10:10 
3. The Sinister Shine 10:23 
4. Blood of the Hermit 11:59 
5. Pain at Least... 12:18

http://www.myspace.com/mortualiafinns

(Recensione originariamente scritta per Metal Of Death Webzine)