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martedì 15 novembre 2011

Bethlehem – “Stönkfitzchen”

EP, Red Stream, 2010

 

Siete rimasti delusi dal remake del vecchio “S.U.i.Z.i.D.”? Kvarforth alla voce vi era sembrata una pessima decisione da parte della band, una decisione che avrebbe pagato cara? Pensate che il timbro vocale del nostro Niklas sia adatto solamente nella band di cui è leader, ovvero gli Shining? Che abbiate risposto si o no a queste domande, il fatto è che questo nuovo EP dei Bethlehem, “Stönkfitzchen”, è un degno ritorno al passato da parte di questi psicopatici tedeschi.


Sono presentati solo sei brani in questa nuova uscita, ma anche se non sono poi così tanti riescono a farci intendere che i Bethlehem stanno tornando a riesplorare le loro antiche radici risalenti ai primi anni novanta, quando la follia che scaturiva dalla trilogia dei loro Full-lenght iniziali era palpabile. I tedeschi mantengono vive alcune “tradizioni” anche nel presente: se nei loro lavori d’inizio carriera appunto per registrare ogni nuovo disco a cantare era una persona diversa (vedi in ordine Classen, Landfermann e Kehren), anche questa volta la storia si ripete. A riprovare l’impresa in questa band storica è come avevo premesso prima Kvarforth, che dopo aver contribuito (con scarso successo secondo la critica, ma non secondo me) alla reinterpretazione del vecchio S.U.i.Z.i.D, rimane il cantante in pianta stabile e si ripropone qui in “Stönkfitzchen”.

Questo Mini parte pacato per poi esplodere nell’ansia dell’opener “Was ihr seid, das waren wir - Was wir sind, das werdet ihr”, che tra le voci psicopatiche dello svedese e un pianoforte impazzito si candida come pezzo meglio riuscito: già dai primi due minuti si capisce anche che le sonorità delle parti vocali sono state ampiamente modificate rispetto al lavoro precedente e sono state rese molto più cupe e ”lontane”. Il secondo “Kalt regelt ab die Krankgeburt” si incastra perfettamente e senza dubbio non stona in questo nuovo elogio alla pazzia, e in pochi minuti che scorrono benissimo lascia il posto a “Yesterday I Already Died Today”, una più oscura riedizione di una riedizione (scusate il gioco di parole, ma è così). Poi, dopo che “Kandierte Verlosung zu Ross” pensa ad aggiungere tinte scure e ulteriore malattia al tutto, arriva una specie di sorpresa: in “Pillerthrillaren” il nostro Niklas sfodera egregiamente un ritornello completamente in clean vocal; io non sono mai stato amante dell’abuso delle clean vocals, ma devo ammettere che su questo brano il risultato è davvero brillante, un delirio perfetto. Infine scoppia una violenta rivolta nel manicomio Bethlehem con l’ultima “The 11th Hour”, alternata tra furia travolgente e catatonia, proprio come la vecchia scuola di questa band insegna.

E’ vero, io sono di parte, mi piace il modo di cantare di Kvarforth e mi piacciono praticamente tutti i progetti a cui ha partecipato, ma che questo “Stönkfitzchen” sia un lavoro di qualità, non lo metto assolutamente in dubbio: e se non vi fidate di quello che ho scritto qui, il passo successivo per voi è quello di andarvelo subito ad ascoltare e catapultarvi nella follia creata dall’alleanza Niklas-Bethlehem. Buon ricovero.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 77/100


Tracklist:

1. Was ihr seid, das waren wir - Was wir sind, das werdet ihr 05:09 
2. Kalt regelt ab die Krankgeburt 04:55 
3. Yesterday I Already Died Today 05:03
4. Kandierte Verlosung zu Ross 04:12 
5. Pillerthrillaren 05:33 
6. The 11th Hour 06:19

http://www.myspace.com/bethlehemasylum

(Recensione originariamente scritta per Metal Of Death Webzine)