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venerdì 4 novembre 2011

Apati – “Morgondagen inställd i brist på Intresse”

Full-length, Total Holocaust Records, 2010

Torno a recensire gli Apati, la giovane band svedese Black Metal con influenze Rock che con il loro full d’esordio, “Eufori”, si era guadagnata la mia attenzione e il mio rispetto; inizio però a preannunciare che con questo secondo lavoro “Morgondagen inställd i brist på intresse”, a un solo anno di distanza dal precedente, non mi ha fatto assolutamente una buona impressione.

Innanzitutto si presenta in maniera fortemente diversa dal precedente, ovvero quasi completamente senza parti vocali in scream, escluso qualche grido straziante qua e là, numerose clean vocals e svariate parti in speech; i pezzi sembrano clonarsi uno dopo l’altro sia come struttura (partono quasi tutti abbastanza lenti per poi crescere di minuto in minuto per giungere infine ad un esplosione di urla disperate) che come composizione, assolutamente di scarso livello e priva di originalità (della serie: “ascolti un pezzo e li ascolti tutti”). Insomma, sta volta questa formazione svedese ci ha servito come seconda portata gli avanzi scongelati dei loro conterranei Lifelover, band a cui devono molto se non praticamente tutto, giocandosi così qualunque ascoltatore che in precedenza li aveva reputati (come me) persone che avrebbero potuto stupire con qualche inaspettato colpo di genio.

Il tutto è introdotto da una banalissima intro in pianoforte che ci accompagna alla seconda traccia, “Kemisk kärlek”, la cui durata è di oltre 7 minuti, facendo già crescere un senso di noia dall’inizio: ascoltata questa, si ha già (credetemi) un’intera panoramica ben definita dell’intero disco, un disco di ripetizione scontate con solamente qualche picco di enfasi verso la chiusura di ogni brano. Uno dei momenti di maggior sperimentazione riscontrati è la traccia numero tre, “Lämna mig ifred”, dolce e completamente in clean vocals: ripeto, non sono un amante degli abusi di voce pulita, soprattutto in un genere musicale come il Black Metal, quindi sarei di parte a giudicare questo pezzo, ma obbiettivamente penso che chiunque lo ascolti possa tranquillamente affermare che con il Black Metal non c’entri proprio niente (se non magari per la lirica, che io non sono stato a tradurmi dallo Svedese all’Italiano); stessa identica cosa vale per la traccia numero otto, “Allt är sig likt”. Proseguendo si viene fuorviati dalle prime note ansiogene della successiva “Jag älskar dig”, che sembrano costituire un colpo messo a segno ma in realtà l’idea di fondo cade di nuovo nella trappola del banale, senza variazioni o nulla del genere. “Syndafloden”, invece, appare come una delle poche speranze qui sopra, ma comunque non è di certo abbastanza per soddisfare le alte aspettative che si avevano all’uscita di questo lavoro. Proseguendo, dopo l’inutilità della strumentale “Ctrl+Z”, si può percepire il dolore di “I förträngda minnens sällskap”, che finalmente accende un barlume di speranza per un prossimo futuro della band, come del resto non fa la penultima e sconclusionata “Total avsaknad utav glädje”, che se non fosse per la sua breve e piacevole outro in pianoforte sarebbe totalmente da eliminare. Infine, la semi-title-track “Morgondagen” grazie al cielo chiude dignitosamente l’insieme con i suoi otto minuti e oltre.

Il primo full-lenght degli Apati era riuscito a colpirmi molto positivamente perché questa formazione scandinava aveva saputo mischiare con maestria il Depressive Black Metal canonico e grezzo allo stile Depressive/Rock dei Lifelover, ma questo suo successore mi ha abbastanza spiazzato, ora non so più cosa pensare sul loro conto. Il titolo si traduce in “Domani cancellato per mancanza di interesse”, ma mi sa che ormai l’unica cosa da cancellare per mancanza di interesse sia proprio questo ultimo disco, noioso e molto banale, anche se non mi sento di essere troppo duro con il voto complessivo, perché comunque tra queste note si sente che i ragazzi di sentimento ce ne hanno messo e anzi, sono anche convinto che il loro “Domani” potrebbero ancora renderlo luminoso invece di pensare a cancellarlo. Voglio ancora credere in loro, nonostante questo evidente fallimento.

Recensione a cura di: The Wolf Caged
Voto: 50/100


Tracklist:

1. Intro 01:51
2. Kemisk Kärlek 07:05
3. Lämna mig ifred 06:47
4. Jag älskar dig 04:58
5. Syndafloden 07:10
6. Ctrl+Z 04:46
7. I förträngda minnens sällskap 05:30
8. Allt är sig likt 04:54 
9. Total avsaknad utav glädje 05:16
10. Morgondagen

http://www.myspace.com/apatiapati
http://www.apatisk.se/
http://www.facebook.com/pages/Apati/192168144160794

(Recensione originariamente scritta per Metal Of Death Webzine)